sabato 14 dicembre 2019

Siracide 48,-4.9-11 e Matteo 17,10-13
Elia ristabilirà ogni cosa!

Dopo la trasfigurazione, scendendo dal monte, nel dialogo tra Gesù e i discepoli, entriamo anche noi nella comprensione del compimento del tempo, e della vicenda umana, come pienezza nel mistero stesso del Figlio dell'uomo. È Gesù, il Figlio dell'uomo che traccia il segno di continuità tra passato, presente e futuro; è Lui, il Cristo rifiutato e sofferente che introduce la caducità del mondo nella pienezza della trasfigurazione.
La Gloria del Figlio dell'uomo, non sarà mai una potenza che azzera gli oppositori, ma sarà sempre una espressione e condizione dell'amore crocifisso. Elia, ritornando, attraverso il vissuto di Giovanni il battezzatore, non è la reincarnazione, ma la riproposizione della vicinanza-immanentedi Yhwh per ogni uomo. Nel dialogo con i discepoli, Gesù dice che Elia viene, e che ristabilirà tutte le cose; per noi restano parole oscure, ma per i discepoli, no! Per i discepoli Elia rappresenta la promessa di una parola di Dio forte come il fuoco (Giovanni annuncia colui che come fuoco inestinguibile brucia la pula); Elia è al pari di Enok, l'amico di Dio, assunto al cielo ... egli è l'amico di Dio (lo spirito è su di lui), ... Dio ci offre e ci dona la sua amicizia; Elia riconduce il cuore dei figli verso i padri, Giovanni rappresenta, ed opera, il superamento e la ricomposizione dello scontro nelle nostre relazioni; Elia è il segno della fedeltà a quanto promesso ai padri (ristabilisce le tribù di Giacobbe, egli è capace di generare figli di Abramo dalle pietre). 
La mia parola in entrata oggi è: "ristabilirà".

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