lunedì 2 dicembre 2019

Isaia 4,2-6 e Matteo 8,5-11
È una promessa ...

La mia parola in entrata oggi è "verrò".
Siamo a Cafarnao, la città che Gesù scelse come "base", come luogo di residenza quando inizia, quella che noi chiamiamo la vita pubblica; quando da Nazareth, alta Galilea, dal suo villaggio di origine, scende verso il lago, verso quelle città che attraevano gente, mercanti, e che erano i centri abitati sulla "Via Maris". Gesù subito si confronta con il limite dell'uomo, con la debolezza e la fragilità: "Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente". Nella narrazione di Matteo, Gesù giunge a Cafarnao quando ha già iniziato la predicazione del "Regno di Dio", quando ha già iniziato a compiere guarigioni e a liberare la male/maligno. Il suo esserci ben oltre la straordinarietà dei miracoli e delle parole rappresenta il vero compimento della promessa di Dio di essere con la sua gente; di dimorare in mezzo al suo popolo; di essere la "Gloria": "... una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione, come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia".
Ed ecco che di fronte alla realtà di vita del centurione, Gesù corrisponde a quella preghiera piena di attesa e di speranza e gli disse: "Verrò e lo guarirò".
È un verrò che inaugura da subito la possibilità del riscatto, della guarigione. Infatti, basta un uomo giusto, per dare speranza! Basta la fede del centurione per mostrare in Cafarnao come Dio è fedele alle promesse di essere la "Gloria" del suo popolo e di come quella "Gloria" che è la sua predilezione, coinvolge ogni uomo, nessuno escluso:"Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli". Oggi quel "verrò" di Gesù risuona anche per me come promessa e certezza, egli si accosta nel cammino per sostenere fragilità e paure, per dare forza e "provocare" nella fede.

Nessun commento:

Posta un commento