domenica 15 dicembre 2019

Is 35,1-6.8.10; Sal 145; Gc 5,7-10; Matteo 11,2-11
Ti attendo ... Ma chi attendo ...

Siamo già a metà del nostro itinerario di avvento, in questo clima già socialmente natalizio cerchiamo di stare saldi e costanti nella tensione verso il Signore, perché la sua venuta è vicina. Allora partiamo proprio dalla provocazione del Vangelo e anche noi chiediamoci: Che cosa andiamo cercando?
Il successo, il prestigio, la gratificazione? L’avere sempre più cose? Magari quelle di tendenza? Quelle più nuove e aggiornate? Cerchiamo di soddisfare il desiderio del cuore?
Mi sono mai accorto invece che la semplicità è ciò che con “poco” da molto alla mia vita? Ho mai cercato la gioia, quella di tutti i giorni, quella nelle belle esperienze che mi accadono?
Quanto mi appartiene la consapevolezza che è solo un cuore che sa gustare il bello, il buono e il vero, che mi permette di prendermi cura delle relazioni e del mondo. Ed è con un cuore così, che troverò ciò che cerco veramente: la pienezza della vita!
Ecco la risposta, tutti noi cerchiamo a "pienezza della vita"!
Giovanni e i suoi discepoli, infatti, si stanno chiedendo se Gesù è la loro pienezza della vita!
Gesù quasi sbotta, ma rivela cosa è la vera pienezza di vita, dichiarando beati coloro che non si scandalizzano di lui, cioè quelli che non cadono sotto il peso dirompente delle sue parole e del suo stile di vita.
Ma che cosa scandalizzava di Gesù?
La parola scandalo oggi ha un significato pesante e morale che spesso fa riferimento a questioni incresciose. Ma per quanto riguarda Gesù, la cosa più scandalosa è che lui è "invertito" rispetto alle gerarchie delle convenzioni sociali.
Sono i suoi rapporti con gli ultimi, con i pubblicani, le prostitute, i poveri, i malati e con gli scartati a generare scandalo. Genera scandalo avere a che fare con coloro che sono marchiati dal vizio, dall'indigenza e dal disprezzo. Ma perchè genera scandalo avere a che fare con uomini e donne feriti dalla vita, fragili di fronte alla aggressività di molti; come può generare scandalo la somma dell'umana sofferenza?
Per Gesù questi sono i primi a sperimentare la salvezza! Per i perbenisti del suo tempo (ma anche del nostro), questi sono gli irrecuperabili rispetto a qualsiasi redenzione.
Gesù sei veramente scandaloso, proprio perché è un rivoluzionario sovversivo! Per questo tuo modo di essere meriti di essere emarginato, zittito, denigrato, inchiodato in croce. Ma proprio la croce diverrà il massimo dello scandalo. Ecco allora che "beato è colui che non si scandalizza di me", con queste parole, Gesù, ci conduce a recuperare lo sguardo sui poveri, ciechi, storpi e zoppi!  Perché essi sono il volto carnale di Dio, e se mi scandalizzo di questi piccoli, mi scandalizzo anche di Dio.
Se anche noi ci scandalizziamo di Lui - e lo facciamo - a maggior ragione il cammino di avvento è per una trasformazione del nostro modo di pensare. Il nostro stare con Gesù deve essere un mettere in discussione i nostri sentimenti, per formare in noi quell'uomo nuovo generato a immagine del Signore.
Nell'avvento ecologico, mi educo a fare miei i sentimenti di Gesù, mi attivo per  intrecciare lo spirituale alla realtà della vita e del lavoro. In questo intreccio imparo a prendermi cura del mondo e dei fratelli. Una sana educazione alla sobrietà delle relazioni. Dallo scandalo di Gesù, sviluppo invece una attenzione alla qualità della vita, scopro che la vita porta in sè un profondo senso profetico e contemplativo, una sobrietà e attenzione al particolare, al piccolo e allo scartato, che mi apre alla possibilità di godere con ciò che è "poco", che è piccolo, ma in realtà apre il cuore alla possibilità di gustare con sobrietà ogni cosa e ogni momento.
La mia parola in entrata oggi è: "scandalizza".

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