lunedì 10 agosto 2020

2 Cor 9,6-10 e Giovanni 12,24-26
San Lorenzo, diacono e martire
La gioia del donare/si

Il Vangelo di oggi è un invito personale, ogni tanto Gesù nella parola rivolge questo invito, perché, in realtà riguarda tutti e non una speciale categoria di persone.
La nostra relazione con lui si rende evidente, credibile e ci creta attraverso il nostro vivere, attraverso ciò che facciamo della vita: "Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna"; che significa, lasciare spazio in noi al mistero. È l'invito a non accontentarsi del "vivacchiare"! È l'invito a fare della nostra vita una opportunità inaudita, cioè riempirla della presenza della volontà del Padre. Questo non significa riempirla di rosari, di preghiere, di celebrazioni; questa è la deriva dell'uomo fariseo. Ma riempirla di Dio, significa di gioia, della gioia che è in noi quando facciamo della nostra vita un dono per chi amiamo, un dono per tutti, un dono anche per chi in realtà con noi non ha una relazione significativa .... Fare di noi l'occasione per l'altro, per dare amore, per dare stima, per dare tenerezza, dare ... vita ..., questo è l'unico e vero dono, e quando accade, in noi percepiamo "gioia", cioè scopriamo che il dono è anche in noi. Non sappiamo spiegarla o definirla, questa gioia, è una sorta di percezione di mistero, una specie di conflagrazione che nulla ha di distruttivo se non la dispersione dell'egoismo, dell'egocentrismo.
Ciò che Gesù ci propone è dare alla nostra esistenza il gusto di una vita capace di generare la gioia! Chi altri ... se non Lui!

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