mercoledì 5 agosto 2020

Geremia 31,1-7 e Matteo 15,21-28
Tiro e Sidone 

Ormai tutto è Tiro e Sidone, forse ci siamo illusi che tutto fosse alla tavola dei figli, o che noi fossimo i privilegiati del banchetto, o forse lo speravamo. In realtà questa immagine del Vangelo non ci parla di una esclusione, della donna cananea, ma di una particolare inclusione. Quel "Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini" attende una pienezza che nell'esperienza viva dei discepoli di Gesù si compie nell' "eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni".
L'immagine della tavola dei figli non possiamo leggerla come esclusività e privilegio; la tavola esprime il dono del pane del cielo, il pane dei figli amplifica la propria disponibilità come nutrimento per tutta l'umanità; il banchetto, dice Isaia, raggiunge il compimento quando sarà per tutti i popoli. È in questa prospettiva che le piccole briciole non sono uno "scarto", sottratto furtivamente da sotto la tavola, ma sono l'esperienza di ciò che anche se piccolo è capace di alimentare la fede nella più certa aridità o infedeltà a Dio. Questa donna ha alimentato la sua fede in Dio con quelle poche briciole dei figli ... Ora quelle fede la porta a stare di fronte a Gesù per ottenere con fede quanto chiede. Gesù in realtà non nega nulla, ma esalta di questa donna la sua fede generata non in Israele ma nella zona di Tiro e Sidone ... 

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