venerdì 14 agosto 2020

Ezechiele 16,1-15.60.63 e Matteo 19,3-12
Il cuore indurito ...

Che cosa è il cuore indurito?
Forse associamo questa espressione alla crudeltà o alla insensibilità; ma per noi che cosa è la durezza del cuore?
Provo a immaginare come per Gesù la durezza del cuore la legge negli atteggiamenti che condizionano le relazioni, a partire da quella originaria, che si realizza nell'amore tra un uomo e una donna.
La durezza del cuore è la conseguenza del fuggire l'amore. Non viceversa. Se rifuggo di amare, se mi trattengo dall'amare, se ho paura di amare, quella "privazione" lascia il mio cuore in una fame e in una aridità tale, che solo l'espressione cuore indurito (cioè sterile come terra rocciosa, secco come un destro, arido come il mar morto), è adeguata. Presi dalla frenesia del nostro tempo, e dalle dinamiche del quotidiano; portati ad essere fuori da noi stessi e in una costante scompensazione, che con bramosa necessità, oscilla tra amare ed essere amati, e ci si scopre impancarsi di amare perché non amabili, l'unica soluzione sembra quella di adattarsi alla durezza del cuore.
Il cuore va reso eunuco! La eunechia è la risoluzione al cuore indurito. Significa sottrarlo a sé stessi, e alle proprie incapacità circa l'amore, e rendersi disponibili - anche se con fatica - per il regno dei cieli. Ciò che rende non duro il cuore è il custodirlo, il preservarlo e prendersene cura. Tutto questo non è facile, è stesso poniamo resistenze, ma questa "eunechia" cioè predisposizione al regno dei cieli, è l'unica possibilità per trasformare la durezza del cuore.

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