domenica 16 agosto 2020

Isaia 56,1.6-7; Sal 66; Rm 11,13-15.29-32; Matteo 15,21-28
Gli stranieri ...

Ci sono questioni che coinvolgono la Chiesa e la mettono di fronte alla realtà del mondo e alla società, spesso segnando differenze di veduta e distanze di pensieri incolmabili.
Oggi la Parola di Dio ci pone di fronte allo straniero. Di chi si tratta? Di chi stiamo parlando, forse dei turisti che ogni anno scendono in Italia per foraggiare le nostre città d'arte, gli stabilimenti balneari, gli agriturismi di montagna?
No, non credo proprio ...
Straniero: Oggi si chiama rotta balcanica; oggi si chiama profugo; oggi si chiama immigrato clandestino ... Una condizione accomuna essere straniero: il significato della parola: del latino extraneus «estraneo, esterno».
L'estraneo non mi appartiene perché non è del mio paese. Con una connotazione esclusiva, fino a una suggestione ostile, alludendo a genti nemiche o comunque avverse o odiate.
Ma possiamo noi credenti, ancora oggi, sventolare lo spauracchio dello straniero? Possiamo come cristiani issare stendardi, baciare una croce e insieme allontanare uno straniero?
Ormai tutto è Tiro e Sidone, forse ci siamo illusi che tutto fosse alla tavola dei figli, o che noi fossimo i privilegiati del banchetto, o forse lo speravamo. In realtà questa immagine del Vangelo non ci parla della esclusione, della donna cananea, ma di una particolare inclusione. Quel "Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini" attende una pienezza che nell'esperienza viva dei discepoli di Gesù si compie nell' "eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni".
L'immagine della tavola dei figli non possiamo leggerla come esclusività e privilegio; la tavola esprime il dono del pane del cielo, il pane dei figli amplifica la propria disponibilità come nutrimento per tutta l'umanità; il banchetto, dice Isaia, raggiunge il compimento quando sarà per tutti i popoli. È in questa prospettiva che le piccole briciole non sono uno "scarto", sottratto furtivamente da sotto la tavola, ma sono l'esperienza di ciò che anche se piccolo è capace di alimentare la fede nella più certa aridità o infedeltà a Dio. Questa donna ha alimentato la sua fede in Dio con quelle poche briciole dei figli ... Ora quelle fede la porta a stare di fronte a Gesù per ottenere con fede quanto chiede. Gesù in realtà non nega nulla, ma esalta di questa donna la sua fede generata fuori dalla terra di Israele, nella terra pagana di Tiro e Sidone ... 
Oggi per la Chiesa lo straniero rappresenta la provocazione più esplicita rispetto alla tutela della dignità di ogni uomo.

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