martedì 18 agosto 2020

Ezechiele 28,1-10 e Matteo 19,23-30
La salvezza è tutto!

Quale è il senso della vita? Questa domanda che è all'origine dell'andare del giovane da Gesù, si esprime nel chiedere "cosa posso fare per aver la vita eterna? - Vangelo di ieri -. Il senso della vita o è l'eternità oppure è un non senso. Ecco che il nostro vivere, allora, diviene non tanto un tempo di prova, o una preparazione a un futuro che verrà, quanto il rivelarsi e dispiegarsi del mistero profondo che la nostra vita rappresenta.
Vivere al di sotto delle nostre possibilità; vivere adagiandosi alle situazioni che ci accompagnano; vivere per e di ciò che la vita offre come soddisfazioni e progetti; tutto questo non è vivere ma vivacchiare. Per molti vivacchiare è sufficiente; anzi, questo vivacchiare garantisce una certa forma di felicità che però progressivamente cede il passo alla accettazione e alla fatalità, che trancia ogni mistero insito nel vivere.
Gesù dice apertamente che seguire Lui permette di entrare nel senso della vita, cioè l'eternità. È Lui la cruna dell'ago da attraversare, che da la misura alla vita, per cui se non siamo capaci di quella libertà che è il lasciare le "ricchezze" per Lui, la nostra vita sarà sempre e solo usare delle ricchezze e garantirla per noi stessi. Pietro sembra avere capito - ma a suo modo - per questo il Signore ne porta a compimento il pensiero, mostrandogli in immagine a quale realtà si è consegnato: al mistero della salvezza, a ciò che da sapore e senso alla vivere il tempo e l'eterno insieme. È fatica essere uomini del tempo, ma è anche altrettanto stupendo varcare la soglia del mistero, certamente è una proposta che ci porta, anche con fatica, oltre ogni limite.

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