sabato 1 agosto 2020

Geremia 26,11-16.24 e Matteo 14,1-12
La complicazione delle storie ...

Me lo immagino attonito e incapace Erode, solo la pallida ombra di quel politico sopraffino e crudele che fu suo padre, interrogarsi su Gesù il falegname, una nuova grana nella sua non semplice missione di gestire un pezzo del Regno di suo padre, sempre sottoposto al controllo e al giudizio dell'aquila imperiale.
Me lo vedo, irritato e spaventato, un po' superstizioso come tutti i potenti, interrogarsi sulla vera identità di Gesù. E se fosse il Battista tornato per vendicarsi? Erode aveva fatto quello che abitualmente facciamo noi: davanti alla critica di qualcuno che ci mette in difficoltà, invece di interrogarci se quanto dice abbia un fondo di verità, preferiamo ... farlo fuori, escluderlo, scartarlo! A Erode non è mai passato per la testa nemmeno un istante l'idea di poter cambiare, di convertirsi, di cambiare vita. La soluzione l'aveva trovata per lui la sua ferocissima amante. E così, oggi, siamo qui a ricordare Erode ed Erodiade non per i loro meriti o la loro capacità politica, ma per essere gli omicidi del più grande fra i profeti. È in questa storia, spesso complicata a causa delle nostre scelte e vicissitudini, che tutto avviene, anche l'opera della salvezza!

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