venerdì 13 novembre 2020

Camminate nell'amore

2 Giovanni 1,3-9 e Luca 17,26-37


Ormai ripetutamente, alla dichiarazione di ateismo o di indifferenza di molti, la giustificazione oltre allo scandalo che ma Chiesa istituzione rappresenta, so esso si accompagna questa giustificazione: "mi hanno sempre insegnato fin dal catechismo che Dio è buono e che ci ama ..., ma io di questo amore non ne l'ho mai fatto esperienza, anzi quando ho avuto bisogno mi sono trovato sempre solo ..., di questo "amore non so cosa farmene!"
È evidente a tutti che siamo tutti immersi in una realtà che ha bisogno di essere amata, che brucia/consuma amore, e che si trova sostanzialmente ferita ..., costantemente ferita da una esperienza di peccato che si manifesta sempre più come negazione - incolpevole - di Dio come Padre, e come autoreferenzialità, causata da una originaria solitudine esistenziale.
"Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne". Ecco, proprio questo, i seduttori dell'uomo, hanno messo in discussione e discredito il Cristo venuto nella carne. La solitudine che porta a dubitare dell'amore di Dio Padre ha origine nella indifferenza circa l'incarnazione. Solo un Dio fatto carne, infatti, può amare come noi amiamo, può darci quell'affetto caldo, che è l'amore di cui abbiamo umanamente bisogno, perché parte del nostro esere e del nostro esserci.
Camminare nell'amore è un atto di fede! camminare nell'amore significa credere che anche oggi, Dio mi ha voluto con se, che anche oggi dice su di me quella parola che sconvolge la vita di tutti quanti: "io amo solo te!"
La fede è anche una forma di perseveranza nella "dottrina" ricevuta e vissuta fin dai "giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, ..."
È proprio in questi nostri giorni che si manifesta il Figlio dell'uomo, ed è amando che lo riconosceremo.

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