domenica 15 novembre 2020

Il profitto moltiplicato ... di chi è?

 Pr 31,10-13.19-20.30-31; Sal 127; 1 Ts 5,1-6; Mt 25,14-30

 

La logica economica che governa il mondo è il profitto. Tutto orienta ad usare dei beni della terra, delle ricchezze della natura, ma anche del lavoro dell'uomo (mio fratello) per arricchire, per essere più potente, per esercitare un dominio esclusivo.

In tempi di crisicome da oltre dieci anni stiamo vivendo, i ricchi sono sempre più ricchi, e sono miliardari …; la ricchezza è sempre più concentrata in poche mani. Nel 2019 (fonteIl Sole 24 ore), soltanto ventisei individui possedevano la ricchezza che spetterebbe a 3,8 miliardi di persone, la metà più povera della popolazione mondiale. Nel 2017 queste fortune erano concentrate nelle mani di quarantasei individui e nel 2016 nelle tasche di sesantun miliardari. Il trend è netto e sembra inarrestabile. Una situazione che tocca anche il nostro paese, l'Italia.

A qualcuno sono stati dati cinque talenti, e come si vede, è riuscito a farli ben fruttificare... "Servo buono e fedele ... Prendi parte alla gioia del tuo Padrone!"

Se non fosse che questi cinque talenti fruttificati, in realtà sono diventati la gioia del servo arricchito e non del Padrone. Se prendiamo la Parabola come criterio per giustificare l'economia del profitto, strumentalizziamo la Parola di Dio, e neghiamo la possibilità di una carità economica, come criterio fondante il pensiero del Padrone che - non dimentichiamolo  da a tutti a partire dagli ultimi come si primi, perché lui è buono. La nostra famigliarità con la ricchezza e con i beni della terra non deve mai dissociarsi dal concetto della custodia e dell'affidamento del creato per curare ed incrementare,per un fine che è quello del Padrone, donare i frutti della terra e del lavoro a tutti i suoi figli, che sono tutti nostri fratelli (“Fratelli tutti”). Il cristiano non crede a una società fatta di fratelli straricchi e da fratelli poveri, ma crede che la ricchezza è un dono che serve per raggiungere una felicità per tutti, il famoso bene comune: “a ciascuno il suo.

Nessun commento:

Posta un commento