venerdì 27 novembre 2020

Nessun segno, ma tutto è "segno".

Apocalisse 20,1-4.11-21,2 e Luca 21,29-33


Forse più di una volta ci siamo accostati a queste parole col desiderio di capirne il senso nascosto, quasi che tra una parola e l'altra si potesse comprendere la visione della fine e il tempo della venuta del Regno di Dio.
Una fatica inutile ... Una aspettativa delusa ... e che continuerà ad essere delusa, perché queste parole del Vangelo, sono rivelazione ma non previsione, e come tali descrivono un compimento senza volerlo imbrigliare in una interpretazione particolare. Gesù media questo compimento con le immagini, che la sua umanità ed esperienza legata al suo tempo gli permettono.
Di fronte alle domande circa la fine del mondo, circa la venuta del messia; di fronte all'aspettativa della fine del mondo di male e l'inizio del regno di Dio: regno di giustizia, di libertà, di pace e misericordia ...; di fronte alla speranza di una vita nuova e finalmente vera, Gesù risponde prendendo dei segni che sono quelli del tempo reale, quelli che già si vedono e si vivono. Non dobbiamo adottare tempi migliori, un avvenire diverso ... È proprio in questo mondo di male che è possibile vincere il male con il bene, con l'amore; già questo è il "segno". 

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