giovedì 12 novembre 2020

Eccolo qui, eccolo là ...

Filemone 1,7-20 e Luca 17,20-25

Filemone 1,7-20 e Luca 17,20-25
Eccolo qui, eccolo là ...

"... ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!" Con queste parole Gesù definisce il regno di Dio come remale e presente nel tempo dell'uomo, e non solo, ma ci spinge a riconoscerlo nella profondità di noi stessi.
Leggendo la prima lettura cosa posso riconoscere nelle parole di Paolo? Solo una raccomandazione a Filemone? La richiesta di un favore in forza della loro antica amicizia? Non sono le parole di Paolo piene di speranza, di attesa, di gratitudine, di amicizia e tenerezza? La vita, gli incontri, gli affetti non sono semplici comparse sentimentali o il dispiegarsi di accadimenti e circostanze. La vita nelle esperienze quotidiane testimonia una esistenza fatta di presenze, sentimenti e affetti, di relazione e di legami capaci di generare e dare pienezza al quotidiano. Quando riconosco le mie relazione come originarie e da Dio, ecco che il regno di Dio si rivela, si mostra "già qui", si percepisce in mezzo a noi, perché parte di noi stessi, e si rivela nella libertà di scegliere secondo quel comandamento dell'amore, che è Dio stesso.
Ciò che Paolo vuole mostrare a Filemone è che l'agire e l'esserci del regno di Dio è a partire da ciò che stanno vivendo quel momento. La realtà quotidiana della vita, la nostra stessa vita, la percepiamo come lo spazio di manifestazione del regno (presenza/gloria) di Dio, perché il regno è in mezzo a ... ma anche all'interno di noi.
Occorre che superiamo l'idea della venuta del regno come l'attesa di un avvenimento, prossimo futuro, di un qualcosa che viene da fuori di noi.

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