sabato 25 settembre 2021

Gerusalemme città di tutta la terra

Zaccaria 2,5-9.14-15 e Luca 9,43-45


Ancora una visione profetica, quella di Zaccaria, illumina la prospettiva di chi crede: non solo Dio abita Gerusalemme, non solo il Tempio sarà riedificato per sancire il ritorno dei deportati a Babilonia, ma l'immagine si dilata nella universalità del Dio di tutta la terra, e soprattutto della pienezza messianica che coinvolge l'universo intero.
Gerusalemme, è la città di Dio fin dalla notte dei tempi, ben prima di Abramo, ora diviene la città di tutti gli uomini della terra; immagine di una madre che abbraccia tutti i figli, ora la città si dilata e si priva delle sue mura, delle sue protezioni e difese per poter accogliere proprio tutti suoi figli. È questa immagine della presenza dell'onnipotente e di una ritrovata maternità che oggi Gerusalemme può essere percepita come "città di tutta la terra", oltre ogni divisione e ogni particolarismo. Gerusalemme è la città inclusiva della diversità umana, ma non per una nuova forma di proselitismo o sincretismo, quasi a suggerire una nuova religione universale. Ma la città segno della presenza del Dio con noi. Dio abita con gli uomini, la loro storia il loro vissuto  gli appartiene e Gerusalemme esprime il luogo della vera fraternità umana frutto del riconoscersi figli dell'unico Dio Altissimo. Gerusalemme suggerisce lo stile materno della Chiesa: stile dell'unico partire, e del solo gregge e di un solo ovile, tutte immagini del Vangelo, che non sono esclusive, ma inclusive.

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