lunedì 13 settembre 2021

Un solo mediatore

1 Tm 2,1-8 e Luca 7,1-10 

Chiediamo nella verità, senza pregiudizi, finzioni o tornaconti di varia natura. La preghiera rivela il nostro cuore.
Il cuore rappresenta lo spazio umano del dialogo con Dio, dove l'uomo presente a ße stesso viene toccato dalla presenza (abitante) del suo Signore.
Ecco allora la preoccupazione di Paolo: un cuore orante, che faccia della preghiera la risposta all'unico mediatore della salvezza.
Paolo inizia dicendo: “esorto dunque, prima di ogni cosa,”. Dobbiamo capire quanto dev’essere una priorità il fatto di pregare per gli altri. È una delle prime responsabilità nella vita cristiana. La preghiera ci ricorda del nostro bisogno assoluto di Dio. Molto spesso, tendiamo a concentrare su ciò che noi dobbiamo fare, e sui comandamenti di Dio, e sul nostro impegno, anziché focalizzare su quanto dipendiamo da Dio e quindi sulla necessità della preghiera. 
Non è così immediato riconoscere alla preghiera lo status di esperienza necessaria, quasi che privandocene ci venga a mancare qualcosa di essenziale.
Impariamo invece - da Paolo - a pregare per tutti. Certo possiamo pregare per noi stessi e per i nostri cari, ma Dio ci comanda di pregare per tutte le persone nella nostra vita, comprese coloro che sono in autorità su di noi, anche se ci creano problemi e difficoltà. Questo rispecchia il cuore di Dio. Preghiamo per tutti, preghiamo per la salvezza, preghiamo che coloro che sono in autorità posso lasciarci vivere una vita tranquilla e quieta, e ringraziamo Dio che ci rivela l'abbondanza di amore del suo cuore.

Nessun commento:

Posta un commento