mercoledì 22 settembre 2021

I peccati e la storia

Esdra 9,5-9 e Luca 9,1-6


Per Esdra il peccato allontana da Dio tanto da non avere nemmeno il diritto di rivolgerci a Lui in preghiera, se non per una preghiera in cui riconosciamo la colpa commessa. Ciò che emerge è la coscienza di Esdra, egli si identificava con il suo popolo, e sente il peso del peccato anche di chi lo ha preceduto. Per Esdra la consapevolezza del peccato è così profonda da esprimere la certezza che il peccato commesso determina e condiziona tutta la vita, anche quella attuale. Di fronte al peccato dell'uomo, Esdra contrappone, come unica possibilità di riscatto, la misericordia e la bontà di Dio.
Esdra afferma che Dio non li ha trattati come meritavano, ma li ha invece trattati con benevolenza e misericordia: "Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po’ di sollievo nella nostra schiavitù". Egli riconosce che tutto il bene che in quel momento gli viene riversato, è dovuto alla misericordia di Dio, non è qualcosa di meritato.
A volte dimentichiamo che la storia dell'uomo è lo spazio dell'incarnazione, è una storia di salvezza. Mai il peccato deve oscurare la verità di una lettura della storia che è insieme salvezza di Dio e peccato dell'uomo, caduta e redenzione. Esedra non consce in pienezza il mistero di Cristo, lo intuisce solo nelle benevolenza della Misericordia di Dio; noi possiamo e dobbiamo immergerci nel mistero di Cristo.

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