mercoledì 8 settembre 2021

Natività di Maria, di una donna!

Michea 5,1-4/Rm 8,28-30 e Matteo 1,1-16.18-23


La festa della Natività di Maria in realtà sembra celebrare il mistero della nascita di Gesù, e solo in trasparenza possiamo rileggere la vita di Maria nella prospettiva il suo essere la Madre di Dio. Non è questa una interpretazione maschilista, ma mette in risalto come tutto converge nell'incarnazione del Verbo di Dio.
Infatti il disegno della salvezza realizzato dalla Divina Misericordia, trova attuazione nella vergine Maria, nella sua esistenza e vicenda umana, che si svolge tutta nell'ombra di una storia ininfluente, quella di Nazareth e nella umile piccolezza di una donna.
Come questo accostarsi della salvezza è rivoluzionario, se lo rileggiamo nel nostro contesto storico attuale, dove come in Afganistan oggi, la donna viene di nuovo segregata e brutalmente umiliata per il semplice fatto di essere donna. Quale assurdo ritorno all'oscurantismo di un mondo patriarcale maschilista che nulla esprime della vera paternità di Dio. Qui non si tratta di cultura occidentale in contrapposizione a quella islamica, ma si tratta di un barbaro tentativo si sottomissione,  al fine di corrispondere a una lettura strumentale della rivelazione coranica. Come è invece originale e singolare la rivelazione della salvezza e della venuta messianica quando il punto di partenza è la libertà di una donna di fronte alla proposta del Dio altissimo, la proposta di essere madre di colui che è la Salvezza: il Cristo Signore.
"Ma sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno".
Queste parole di Paolo ci confermano che nulla potrà mai spegnere l'eco eterno del SI di Maria; nessun sopruso e nessun tentativo di costrizione potrà mai oscurare e cancellare la vicenda umana di Maria, perché essa è parte della salvezza, ed è primizia di coloro che amano Dio.

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