venerdì 10 settembre 2021

Quando Paolo parla di se ...

1 Tm 1,1-2.12-14 e Luca 6,39-42


È bello leggere questa lettera pensando a Paolo che sta raccontando se stesso!  È bello vedere lo sforzo di scendere nel suo intimo e riconoscere i momenti della sua vicenda personale toccati dall'opera di grazia e misericordia di Dio padre.
Paolo si riconosce un bestemmiatore, cioè uno che non conosceva il Dio vivo e vero, e ne pronunciava il nome in modo improprio, perché inconsapevole della grandezza di tale nome. Un persecutore, che nell'infierire sui discepoli del nazareno, voleva colpire, come nel corpo Gesù crocifisso. Un violento, cioè uno che usa a forza per prevalere sugli altri per sopprimerli o schiacciarli alla sua potestà. Quanto orgoglio in quest'uomo, quanta presunzione di verità nel suo agire. Eppure Paolo stesso riconosce che verso di lui, la grazia di Dio ha abbondantemente superato le resistenze del peccato: "e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità ..."
Anche noi come Paolo ringraziamo Dio per la grazia nella nostra vita. Ringraziamo Dio che non solo ci ha salvati, ma ci ha ritenuti degni di fiducia, chiamandoci al suo servizio. Viviamo, con amorevolezza e con fede. Riconoscere di essere dei graziati non è male, apre alla comprensione della misericordia di Dio.


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