lunedì 20 settembre 2021

Tempio di Dio è questo

Esdra 1,1-6 e Luca 8,16-18

Esdra era un uomo pio, un uomo timorato di Dio, un uomo che camminava veramente per fede. Fu certamente lui a guidare la seconda ondata - 458 AC - del ritorno dalla cattività babilonese, anche se gran parte dei figli degli ebrei deportati, non fecero ritorno a Gerusalemme, ma restarono a Babilonia. Nel testo biblico Esdra emerge come un pio israelita da imitare. È un uomo attento alla parola di Dio affidata attraverso i profeti. È un uomo che prende seriamente l'invito (editto di Ciro) a ritornare in Gerusalemme per ricostruire il tempio. È un uomo rimasto fedele alla legge e all'alleanza, non ha deviato verso gli idoli delle popolazioni ospitanti e preferendo la fedeltà alla idolatria. L'esempio di Esdra, forse dice qualcosa anche a noi, oggi, in un tempo di transizione, dove l'esperienza di Dio è esondata dalla realtà, cioè messa a margine dalla maggior parte. La fedeltà a Dio, al Vangelo annunciato da Gesù, ha veramente un costo per chi crede. Significa faticare per ricostruire non un Tempio di pietra per la gloria di Dio, ma per ricostruire in noi, la possibilità di dare casa alla presenza di Dio, attraverso un Vangelo fatto di carne, la carne della nostra vita quotidiana. L'esperienza di Esdra ci richiama alla necessità di adorare Dio, ma di andare oltre alla materialità del luogo. L'adorazione è il frutto di una fede che genera e ristabilisce un popolo nella sua identità e relazione con il Signore, è allora che "spontaneamente offrirono oggetti d’argento, oro, beni, bestiame e oggetti preziosi ..." Non sono cose materiali, ma la spontaneità, la gratuità, per avvicinare Dio alla vita.

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