mercoledì 15 settembre 2021

Le risposte di Dio

Ebrei 5,7-9 e Giovanni 19,25-27
Beata Vergine addolorata


Oggi la Chiesa celebra una memoria devozionale molto diffusa, quella della Beata Vergine Addolorata. Una memoria - introdotta nel 1814 da Pio VII - che ci chiama a rivivere il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla passione del figlio e vicina a lui innalzato sulla croce. In forza delle parole che Gesù, secondo il Vangelo di Giovanni, pronuncia prima di morire, la maternità di Maria assume sul calvario dimensioni universali. Il dolore di Maria si unisce alla sofferenza del figlio di Dio morente sulla croce. Indubbiamente, oggi questa spiritualità della sofferenza, risulta una condizione molto ambigua e difficilmente comprensibile. La stessa dimensione edonistica (ricerca del piacere) e gli individualismi estremi, escludono e rifiutano la possibilità salvifica del dolore. Il brano della lettera agli Ebrei di oggi (due versetti) ci dice che Gesù fu tentato con una tentazione così terribile che nessun altro ha mai subito. Sia nel giardino di Getsemani, sia sulla croce, Gesù era in una terribile agonia, un'agonia che noi non conosceremo mai. La croce come luogo fisico della salvezza resta un mistero, soprattutto rispetto al perché della volontà di Dio che non riusciamo a capire fino in fondo. Ma i tempi di Dio non sono i nostri tempi, le risposte di Dio non sono sempre quelle che chiediamo, ma sono sempre le risposte migliori. Ma pure questa consapevolezza appartiene al mistero della fede in un Dio, padre buono, a cui Maria si affida e di cui non dubita.

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