venerdì 3 settembre 2021

La nostra "originalità".

Colossesi  1,15-20 e Luca 5,33-39


Oggi, non si comprende bene quale sia il concetto di primato o di principio originario, oggi all'idea di origine si sostituisce una realtà sotto certe forme astratta, per altre no, di una "nuvola" senza chiara definizione che racchiude in se stessa tutto l'universo virtuale e digitale, connessioni e relazioni social. In definitiva il concetto di origine ne risulta opinabile e indeterminato. Ma è proprio questa indeterminazione che va a sostituirsi e a contrapporsi a una immagine che per duemila anni a caratterizzato l'universo della fede e la vita spirituale dei credenti. La persona di Cristo, per quanto anche molto contrastata era comunque il riferimento concreto, stabile ed originario. 
L'inno si Colossesi, fornisce al credente la chiave di lettura della persona di Gesù Cristo come "prototipo originario".
Egli è il prototipo dell'immagine del Dio invisibile, come uguale al padre "Filppo, chi vede me vede il padre". È il prototipo rispetto a ciò che è creato: "Gesù è il primogenito di ogni creatura poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra…. Egli è prima di ogni cosa." È prototipo nel riconciliare: "Al Padre piacque (...) di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce". Che cosa è dunque originario anche per noi credenti oggi? 

La relazione in Cristo con il Padre; la nostra esistenza a partire da quella di Gesù e la salvezza come dono del risorto.

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