sabato 11 settembre 2021

Salvare dal peccato

1 Tm 1,15-17 e Luca 6,43-49


Che cosa è il peccato? È questa una domanda che oggi troverebbe risposte sorprendenti!
Cosa è il peccato per chi come me è stato educato attraverso l'immagine del non aver centrato l'obiettivo, della ribellione e della separazione da ciò che è la verità, il bene e l'amore, il peccato rappresenta «una parola, un atto o un desiderio contrari alla Legge eterna». È un'offesa a Dio, nella disobbedienza al suo amore. Esso ferisce la natura dell'uomo e attenta alla solidarietà umana. Cristo nella sua Passione svela pienamente la gravità del peccato e lo vince con la sua misericordia. (Compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica). Ma in un mondo in cui all'irrilevanza di Dio e la sua marginalità sembra subentrare la psicologia della ragione e la soggettività del singolo, parlare di peccato risulta altrettanto irrilevante.
Come definirei io oggi il peccato se non l'abisso infinito di disumanità che accompagna la solitudine dell'uomo, la cui massima esperienza sarà la morte. Al di là delle semplificazioni teologiche di peccato originale e attuale; veniale e mortale che hanno delimitato il peccato all'agire morale, parlare di peccato significa prima di tutto riscoprire la nostra originaria natura umana. Il cuore del nostro essere ed esistere, rivela anche tutte quelle esperienze legate alla nostra esistenza che rinnegano e contraddicono l'unica realtà che ci riempie di gioia, e che alimenta la speranza e la felicità: l'amore. Ma se è ancora vero che Dio è amore, il peccato rappresenta la sottrazione/violazione dell'amore e delle esperienze che ne derivano. Per Paolo Gesù non lo salva semplicemente dal peccato attuale, o da quello originale, ma Gesù recupera totalmente la sua esistenza la sua vita alla possibilità di amare, recupera la sua originaria umanità.
Ciascuno di noi, come per primo Paolo, è chiamato a confrontarsi con la propria condizione di peccato e riconoscere a partire dal proprio limite, il desiderio di riscatto, di essere rigenerato dalla grandezza della misericordia di Dio: questa è la salvezza che Gesù nella sua stessa "carne" realizza con la sua scelta di amare oltre la morte.

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