giovedì 2 settembre 2021

La preghiera dei santi ...

Colossesi 1,9-14 e Luca 5,1-11


Da più parti si legge la "transizione e crisi" attuale, come processo inconvertibile di fine del Cattolicesimo in occidente, e svuotamento del senso religioso. Certamente la disgregazione del tessuto comunitario nelle nostre chiese, l'allontanamento progressivo non lasciano dubbi circa una crisi epocale e di svolta riletto al cristianesimo. Ma forse ci eravamo abituati a una immagine standard di Chiesa Cattolica, ereditata dal passato, ma che già era separata e lontana dai percorsi esistenziali della gente normale, quella di tutti i giorni. Una Chiesa lontana dai problemi e dalle situazioni esistenziali, per giunta nuove, per molti. A titolo di esempio, proviamo a pensare anche solo le questioni legate alla famiglia ...
Ma quale è la condizione del discepolo di Gesù, in ogni tempo?
Rileggere le lettere di Paolo può aprirci lo sguardo sulla nostra identità cristiana. Ci può permettere di recuperare una originalità, ed una essenzialità alla quale non facevamo più riferimento. 
La vita di preghiera fa parte della esperienza di fede. Senza la preghiera personale e comunitaria il vincolo di comunione si estingue. Non occorre pregare per qualsiasi cosa, ma secondo la volontà di Dio. Ecco che nella preghiera dobbiamo saper chiedere le cose giuste. Che cosa chiede Paolo nella preghiera? Ciò per cui egli pregava al tempo della comunità di Colosse, serve anche oggi per noi: "... che abbiate piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio". 
Se questa è la nostra preghiera, non esiste sconforto o crisi che possa mettere in discussione la nostra appartenenza a Cristo.

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