giovedì 1 novembre 2018

Apocalisse 7,2-14 / Salmo 23 / 1 Giovanni 3,1-3/ Matteo 5,1-12a
SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI
Scopriamo i santi (testimoni) della porta accanto! 

I santi della porta accanto ... papa Francesco, nella Esortazione "Gaudete et Exultate" ci ricorda che i Santi non sono quelli già beatificati o canonizzati. Lo Spirito Santo riversa santità dappertutto nel santo popolo fedele di Dio, perché «Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità».
Da questa espressione deduciamo che il germe della santità è parte del DNA umano, delle caratteristiche irrinunciabili del popolo di Dio. La nostra natura umana è caratterizzata dal gene divino della santità!
Per questo possiamo dire che la santità non rappresenta un sigillo di perfezione ma il segno del dono della salvezza.
Noi dobbiamo riconoscere che il fine di Dio è la salvezza, e che la salvezza di esprime nella santità della vita!
La storia della salvezza, è la narrazione nel tempo e attraverso la creazione, del modo in cui Dio porta a perfezione la nuova creazione. In un certo modo è la storia della santità di vita degli uomini che nella Fede accolgono al mistero di Dio Padre.
Perciò nessuno si salva da solo, come individuo isolato, ma Dio ci attrae tenendo conto della complessa trama di relazioni interpersonali che si stabiliscono nella comunità umana: Dio ha voluto entrare in una dinamica popolare, nella dinamica di un popolo, santo, del Suo popolo.
Dice ancora il papa: Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, “la classe media della santità”.
Non una santità alta, né bassa, ma media … quasi mediocre … cioè si accontenta della nostra possibilità di essere Santi!
È in questa santità da “classe media” che spiccano i testimoni che come ci ricorda san Paolo VI (altro testimone): l'uomo di oggi non vuole sentire dei maestri, ma dei testimoni, e se vuole dei maestri è perché sono dei testimoni. Abbiamo bisogno di partire da lì, dai testimoni.
Dice il papa: Lasciamoci stimolare dai segni di santità che il Signore ci presenta attraverso i più umili membri di quel popolo che «partecipa pure dell’ufficio profetico di Cristo col diffondere dovunque la viva testimonianza di Lui, soprattutto per mezzo di una vita di fede e di carità». Pensiamo, come ci suggerisce santa Teresa Benedetta della Croce, che mediante molti di loro si costruisce la vera storia: «Nella notte più oscura sorgono i più grandi profeti e i santi. (...)
La santità è il volto più bello della Chiesa. Ma anche fuori della Chiesa Cattolica e in ambiti molto differenti, lo Spirito suscita segni della sua presenza, che aiutano gli stessi discepolo di Cristo a incarnare come ideale, orientamento e possibilità della propria vita le “Beatitudini”.

Gesù ha spiegato con tutta semplicità che cos’è essere Santi, e lo ha fatto appunto quando ci ha lasciato le Beatitudini. Esse sono come la carta d’identità del cristiano.

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