lunedì 5 novembre 2018

Filippesi 2,1-4 e Luca 14,12-14
Una consolazione fuori misura!

Che cosa deve accomunare tutti i fratelli in Cristo? Domanda fuori da ogni possibilità di risposta, perché da subito ne comprendiamo la difficile se non impossibile risposta. Paolo dice di mettere davanti a noi ciò che Gesù ci propone, cercando di attuare lo stile del Signore non per volontarismo ma per adesione e imitazione. È da questa imitazione che emerge inaspettatamente, come conseguenza, la novità della vita spirituale e intima con Lui; dell'impegno di carità; dell'operare l'unità è la condivisione; dell'agire di compassione. È misurandosi con la sua proposta che sperimenteremo il superamento del nostro limite, della nostra fragilità. Quale meravigliosa esperienza riconoscere la gioia che nasce come conseguenza della vita secondo il Vangelo.
Quel fariseo che aveva invitato Gesù a pranzo, offrendogli un bel posto d'onore tra tutti i commensali, viene provocato prima da quella Parola che mette tutti a disagio: "mettetevi all'ultimo posto"; poi personalmente dal sentirsi smascherato nel suo intento: "quale vantaggio cercava nell'invitare Gesù?"
Gesù mette in luce ogni piega dei nostri ragionamenti e del nostro ingenuo modo di strumentalizzare le situazioni. Il Vangelo ti suggerisce di generare comunione, condivisione con i tuoi amici (poveri), con i fratelli (storpi), con i parenti (zoppi) e con i ricchi (ciechi) ... e sarai beato perché troverai la consolazione che viene da Lui. È di questa consolazione che a fatica ci fidiamo!

Nessun commento:

Posta un commento