venerdì 9 novembre 2018

Ezechiele,47,1-12 / Salmo 45 / 1 Corinzi 3,9-17 / Giovanni 2,13-22
Festa della dedicazione della Basilica Lateranense
Il Suo corpo ...

Nel Vangelo di Giovanni per due volte l'evangelista introduce con l'espressione "era vicina la Pasqua dei giudei", precisamente:
- nel capitolo secondo, il brano della cacciata dei mercanti dal tempio ecc... ( il brano di oggi) ;
- nel capitolo sesto, il brano della moltiplicazione del pane e dei pesci e del discorso di Cafarnao sul pane della vita.
Ma utilizza la stessa formulazione per concludere anche il capitolo undicesimo, il brano della risurrezione di Lazzaro, ovvero anche la conclusione di quella parte del Vangelo comunemente definita il libro dei segni.
Il segno del corpo del Signore è il segno per eccellenza, il Suo corpo, per Giovanni rappresenta la vicinanza di Dio come incarnazione che trasfigura la realtà rendendola abitata dal mistero del Padre e dimora di quella vita eterna che è la vita del Risorto. Il suo corpo è quindi qualcosa di assolutamente straordinario; il memoriale della Pasqua lo rende Suo corpo presente e attuale nel mio quotidiano. Tutto mi dice per la fede che la mia carne può fare esperienza dei Dio, della sua carne, del Suo corpo mistico e reale.
Il Suo corpo unifica e sintetizza tutto l'annuncio del Vangelo, perché mi parla di una prossimità che devo ricercare come modo di Dio per farsi riconoscere, accogliere e donarsi.
La consapevolezza della Chiesa, e di qualsiasi comunità di fede, è allora realmente quella di Paolo: "Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?" Nell'analogia paolina, il mio corpo e il Suo corpo; il corpo Ecclesiale e il Suo Corpo, realizzano una intimità pari all'essere una unica carne come esperienza di amore e conseguenza dello Spirito Santo.

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