mercoledì 28 novembre 2018

Apocalisse 15,1-4 e Luca 21,12-19
A causa del tuo nome ...

Prima di chiederci perché a noi, dobbiamo chiederci perché contro Gesù si è scatenata la rabbia, il rifiuto e il desiderio di male e di morte del suo popolo? Perché contro i discepoli di Gesù da subito si scatena la persecuzione?
Non c'è una riposta razionale, non esiste una logica giustificazione del perché di fronte ha una parola di amore, a una proposta di tenerezza, a una esperienza di misericordia - come è la Parola del Vangelo e come è stata la vita di Gesù - si scatena una reazione di ostilità e di odio così grande da essere causa la morte del Signore? Perché Caino uccide ancora Abele, e anche oggi un fratello si scatena contro il fratello/sorella arrecandogli la morte?
Non possiamo negare la realtà del male e del peccato; essa c'è, corrompe ed agisce nel cuore dell'uomo. Ma la redenzione non è forse l'azione del Padre che converte e rigenera il cuore dell'uomo. Non è forse il discepolo di Gesù un uomo che toccato da tanto amore, sente che la sua carne appartiene a Dio e non a se stesso, che la sua vita non è più come quella di tutti, ma è una vita salvata! La nostra testimonianza di salvati e amati da Dio rivela e manifesta la perseveranza dell'amore nonostante il male del mondo. "A causa del tuo nome ..." Gesù ... non ci nascondiamo, non ci vergogniamo, ma poniamo la nostra esistenza come segno in cui il tuo amore ci raggiunge. Di fronte al male solo il tuo amore resiste e redime: "il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo noi".

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