sabato 17 novembre 2018

3 Giovanni 1,5-8 e Luca 18,1-8
Ma il Figlio dell'uomo, quando tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?

Questa frase del Vangelo di Luca risuona come un grido di disperazione!
Cosa intende per fede il Signore, nel suo ritorno?
In una situazione attuale in cui assistiamo, passivi, alla conclusione di un travaglio epocale circa la fine della cristianità, cioè di un cristianesimo di massa, di convenzione sociale, che si dissolve nella globalizzazione e nella liquidità impersonare della società e dello svuotamento di senso e dei principi dell'etica teologicamente fondata, cosa possiamo intendere per fede?
È comunque interessante rileggere questa pagina per capire come la fede, Gesù la lega alla esperienza della preghiera, alla perseveranza del domandare ... Alla condizione svantaggiata di essere una vedova ...
Occorre apprezzare la vedovanza, come spazio umano in cui si sperimenta la provvidenza e la misericordia di Dio. Ciascuno deve riservare parte di sé per offrirsi a Dio in una relazione che è amorevole dialogo e integra vicinanza. Essere "vedova" è sperimentare questa condizione svantaggiata agli occhi del mondo, sempre desiderosa di essere colmata e sempre segno di un affidarsi a qualcun "Altro".
È in questa dinamica che possiamo riconoscere la fede come apertura al mistero, discernimento di se stessi, e spazio di umana conversione nell'imitazione di Gesù.
San Paolo ci testimonia la fede come dono, un dono che però non è di tutti ... specialmente in questo nostro tempo e in questa nostra cultura disgregata.

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