giovedì 27 dicembre 2018

1 Giovanni 1,1-4 e Giovanni 20,2-8
Festa di San Giovanni Evangelista
Il verbo della vita!

Il racconto del Vangelo, oggi ci riporta alla testimonianza oculare dell'evangelista stesso. Evidente è il tono narrativo: la dinamicità di quei minuti che sono riempiti della corsa di Maria Maddalena che dal sepolcro va al cenacolo; il grido di angoscia: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro ..." ; a cui corrisponde, in successione, che nessuno dei discepoli conosce il luogo in cui Gesù si trovi in quel momento, e soprattutto che altri potrebbero essere artefici di quella sottrazione: "... e non sappiamo dove l’hanno posto!" È una situazione di sconforto quella che avvia la narrazione dell'ultimo capitolo del Vangelo nella sua prima redazione. La scena, senza interruzioni, si trasferisce al sepolcro, sempre di corsa. La distanza tra i due luoghi è colmata dalla corsa di Pietro e Giovanni, che trascina nel sepolcro ogni discepolo. Tutti arriviamo per primi al sepolcro e ci accostiamo increduli, ma attendiamo che arrivi Pietro. È Pietro il "notaio" di questa situazione surreale, egli è colui che garantisce ogni altra testimonianza: "... entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte". 
Pietro osserva come in quel luogo di sepoltura qualcuno ha compiuto un gesto che è fuori posto: ha piegato il sudario e lo ha riposto a parte. Perché questa annotazione? Perché ci testimonia l'imbarazzo e incredulità rispetto all'evento. Qualcuno in quel sepolcro ha compiuto un gesto che solo un vivo può fare, un gesto che esprime una esplicita volontà, quella di segnalare una presenza attiva, viva ... L'inquinamento delle "prove" della morte!
Per i due discepoli (Pietro e Giovanni) quel segno rappresenta la conferma che Gesù ha vinto la morte, che egli è vivo! Questa testimonianza oculare (essi stessi hanno visto) è fondamento della loro fede e della fede delle loro comunità: "... quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita –  (...) –, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi ..."

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