giovedì 13 dicembre 2018

Isaia 41,13-20 e Matteo 11,11-15
La grandezza dei piccoli ...

Essere piccoli ... Il più piccolo nel regno dei cieli ...
Tutti noi aspiriamo alla grandezza umana, ogni progetto che facciamo ci porta a dare compimento a un desiderio che inevitabilmente aumenta la nostra autostima, la considerazione di noi stessi, il nostro ruolo nel mondo e nella società ecc... Essere grandi è soddisfare il nostro gusto di "essere" e di "esserci"!
Gesù riconosce in Giovanni, in un modo esemplare (Amen, io dico a voi: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande  ...) il segno concreto del farsi piccolo e della sua vera grandezza. Giovanni rinuncia alla grandezza di vedere realizzato il proprio appello alla conversione; egli si spoglia di ogni pretesa di primogenitura rispetto all'annuncio del regno; egli si immerge nell'oblio a favore di Gesù riconosciuto come Messia ...
Gesù riconosce la grandezza del farsi piccolo di Giovanni; di Lui testimonia il rinunciare a sé stesso per offrire sé stesso per il regno dei cieli. 
Ogni discepolo di Gesù, ogni discepolo del Vangelo, ogni discepolo del regno, vede tracciato nel segno di Giovanni il compimento di sé, vede così la propria "grandezza": il continuo richiamo ad esistere per la gloria di Dio, per la felicità e la pienezza di tutti i suoi figli. Il regno dei cieli è il progetto di salvezza attraverso il quale Dio conduce la vicenda travagliata e convulsa (il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono) della storia degli uomini a compimento. Tutto in realtà trova il suo inizio nel farsi piccoli, nel farsi piccolo di Anna, di Gioacchino, di Elisabetta, di Zaccaria, di Maria, di Giuseppe, di Gesù, di Giovanni, di Pietro, di Andrea, di Paolo ... Ogni essere piccolo, ogni rinuncia a sé stessi edifica il regno dei cieli, ed è partecipazione al grande progetto di salvezza (vera felicità e amore eterno).

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