domenica 16 dicembre 2018

Sofonia 3,14-18 / Salmo Is 12 / Filippesi 4,4-7 / Luca 3,10-18
L'amore non si camuffa ...

Che vita dobbiamo fare? È questa la domanda che tutti rivolgono a Giovanni ... Di fronte alle sue "minacce" circa il giudizio di Dio. Forse minacce ...
Ma nonostante tutto, è una bellissima domanda, perché mette in evidenza un desiderio di coinvolgimento e di "fare", per il regno dei cieli.
Le risposte che da' Giovanni vanno al cuore del Natale, del Natale di Gesù, oggi.
Perché è questo il motivo di tutto il nostro agitarci in queste settimane, andare dentro una realtà che riguarda Cristo, cioè il suo venire nel mondo e il suo coinvolgerci per il regno.
Risposte dirette, chiare e semplici, risposte che ci urtano, ammettiamolo ...
"Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto"
La povertà ci porta al cuore del Natale perché Gesù è povero, perché si è fatto povero ... Non ha tenuto nulla per sé ma ha donato tutto ciò che il Padre gli ha dato: la sua stessa vita, tutto l'amore possibile ... Tutto questo Gesù non lo ha tenuto ed sé.
"Non possiamo dimenticarci dei poveri, dei migranti, dei profughi degli scartati del mondo" ... non possiamo dimenticarcene, anche se per decreto Legge tutto questo non esiste più, di fronte al giudizio di Dio anche noi risponderemo del grido degli oppressi.
"Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato".
Attenzione che queste parole non vogliono dire: ciò che è giusto lo devi avere come paga o retribuzione di quanto fai. Non è forse invece un ripensare le nostre pretese, nei confronti di chi abbiamo attorno. Pretese verso noi stessi e nostre prospettive. Le nostre pretese spesso diventano arroganza. Le nostre arroganze si radicano come intolleranze. Le nostre intolleranze diventano giustificazioni della nostra disumanità. 
Gesù non ha mai preteso di cambiare l'altro per farlo simile a sé, oggetto di possesso. Questo Gesù non lo fa mai!.
"Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe".
Non trattiamo male nessuno, nessuno se lo merita, nessuno merita la nostra arrabbiatura ... Non disprezziamo, non neghiamo a chiunque il suo valore. E il suo valore è la sua dignità e la sua preziosità anche per me. È da questa stima che si cresce in umanità.

1 commento:

  1. Che cosa dobbiamo fare noi ... Dobbiamo riscoprire sempre il cuore delle cose, della realtà, dei fatti e ... In quel cuore seminare l'amore di Gesù per ciascuno. Pensiamo che questa seminagione altro non è che: "il verbo si è fatto carne ed abita in mezzo a noi".
    Credo che questa storia ci spieghi molto bene cosa dobbiamo fare per vivere questo Natale nella prospettiva di essere parte del mistero e di una proposta di vita che parte da Giovanni Battista.
    Il postino suonò due volte. Mancavano pochi giorni a Natale. Aveva fra le braccia un grosso pacco avvolto in carta preziosamente disegnata e legato con nastri dorati.
    «Avanti», disse una voce dall'interno. Il postino entrò. Era una casa malandata: si trovò in una stanza piena d'ombre e di polvere. Seduto in una poltrona c'era un vecchio. «Guardi che stupendo paccone di Natale!» disse allegramente il postino. «Grazie. Lo metta pure per terra», disse il vecchio con la voce più triste che mai. Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco in mano. Intuiva benissimo che il pacco era pieno di cose buone e quel vecchio non aveva certo l'aria di spassarsela bene. Allora, perché era così triste? «Ma, signore, non dovrebbe fare un po' di festa a questo magnifico regalo?». «Non posso... Non posso proprio», disse il vecchio con le lacrime agli occhi. E raccontò al postino la storia della figlia che si era sposata nella città vicina ed era diventata ricca. Tutti gli anni gli mandava un pacco, per Natale, con un bigliettino: «Da tua figlia Luisa e marito». Mai un augurio personale, una visita, un invito: «Vieni a passare il Natale con noi». «Venga a vedere», aggiunse il vecchio e si alzò stancamente. Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino. Il vecchio aprì la porta. «Ma...» fece il postino. Lo sgabuzzino traboccava di regali natalizi. Erano tutti quelli dei Natali precedenti. Intatti, con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti. «Ma non li ha neanche aperti!» esclamò il postino allibito. «No», disse mestamente il vecchio. «Non c'è amore dentro».

    DI UNO SGABUZZINO PIENO DI REGALI ... Non ce ne facciamo nulla, abbiamo bisogno di altro! Siamo fatti per altro ... Cosa dobbiamo fare ... Non facciamo dei bei regali, regaliamo noi stessi, regaliamo un po' di attenzione, di amicizia, di tempo.
    Regaliamo un po' di amore e di tenerezza ... Regaliamoci gli uni agli altri, come Gesù si è donato a noi.

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