lunedì 31 dicembre 2018

1 Giovanni 2,18-21 e Giovanni 1,1-18
Un giorno come mille, e mille anni come un giorno solo!

Questa mattina questa frase della 2 lettera di Pietro mi sembrava più appropriata della solita è paganeggiante espressione di "auguri di buon anno!"
Infatti, tutti noi, abbiamo ricevuto l'unzione dal Santo per camminare nel tempo attraverso la verità. La nostra esistenza, allora non sarà mai un rincorrere i giorni e gli anni, in una prospettiva di possibile felicità, ma deve essere una visione piena, una occasione divina: il tempo è come una "dilazione" dell'eternità: è eternità, ovvero la vita di Dio che non si dona in un istante ma che moltiplica gli istanti del suo donarsi.
"Figlioli è giunta l'ultima ora" ... Si è giunta ed è questa; non nel senso di una privazione e di una angosciante assenza, ma nella considerazione della pienezza: il tempo dell'eternità si tinge della presenza incarnata del Figlio di Dio, si corona di esultanza; è annuncio di giorno in giorno della salvezza, cioè del gusto del "tempo" di Dio.
Affidandomi alla fantasia spirituale, oggi vorrei essere sulla Luna, e alzando lo sguardo tra la terra e l'infinito, vorrei risuonare le parole del prologo di Giovanni: "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita ..."
Già pregusto quel brivido di timore e stupore, di abbandono e consolazione ... Immerso nell'universo della maestà del Padre ... A lui la gloria per i secoli dei secoli. Amen!

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