sabato 15 dicembre 2018

Siracide 48,1-11 e Matteo 17,10-13
Elia è già venuto ... 

È estremamente interessante il contenuto del Vangelo di oggi, perché presenta la rilettura degli eventi della storia alla luce della profezia. Attenzione, non si limita semplicemente a dire che un fatto annunciato profeticamente in antico (il ritorno di Elia) si è realizzato; il Vangelo si spinge a dire oltre. Il Vangelo rende attuale una trasversalità del tempo della salvezza, mettendo in relazione il tempo di Elia, con il tempo di Giovanni il Battista, con il tempo di Gesù, con il nostro tempo ... Si, perché non sono situazioni chiuse in sé stesse, ma sono espressioni che mettono in luce la salvezza che Dio Padre porta a compimento attraverso le vicende e la storia degli uomini.
Sapere leggere questa continuità e trasversalità, è il discernimento profetico che permette di vedere in Cristo il compimento di ogni attesa e il Figlio dell'Uomo che deve venire. Elia è profezia del tempo del compimento e della venuta del Figlio dell'Uomo; Giovanni è profezia della pienezza del tempo che accoglie la venuta del Figlio dell'Uomo: Gesù, trasfigurato, che scende dal monte, egli è il Figlio dell'uomo profeticamente annunciato e atteso; egli si rivela come misura della salvezza che si realizza nel tempo. Tutto questo per metterci di fronte alla mistica del Kayros (cioè del mistero del compimento della salvezza - il tempo di Dio - attraverso il tempo dell'uomo ) nonostante che per molti resta vero, nell'indifferenza e nella distanza, che " Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro".

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