venerdì 14 dicembre 2018

Isaia 48,17-19 e Matteo 11,16-19
Attenzione al redentore ...

Oggi risuona così la Parola di Dio: come attenzione, come una evidenza che sfonda la nostra inerzia spirituale e morale, e ci mette in guardia dal complotto della quotidiana alienazione; esiste un altro quotidiano; esistiamo come uomini dello spirito che rinnovano il mondo grazie al loro agire. San Giovanni della Croce, mistico carmelitano (memoria odierna), ci accompagna e testimonia come l'attenzione alle "cose di Dio" (ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare) genera attraverso il superamento della realtà un benessere interiore, una consistenza spirituale e umana che diviene evidenza di un cammino di santità e di perfezione: gusto e desiderio delle cose di Dio in sostituzione del gusto e desiderio delle cose di un mondo che si allontana da Dio. È in questo camminare verso Dio (esperienza di compimento) e con Dio (esperienza di santità) che si dispiega la nostra vita cristiana.
A chi paragonerò questa generazione? Queste parole del Signore affrontano l'inconsistenza del cammino spirituale di quegli uomini e donne che pur a contatto con il mistero nel suo compimento si incamminano per strade pericolose, non imboccano la via Santa, quella dei "redenti di Israele".
A chi paragonerò questa generazione a chi è simile, esiste qualcuno che si è comportato in modo eguale? Esiste qualcuno che di fronte agli appelli alla conversione della vita come un muro di gomma ha evitato ogni confronto? Esiste qualcuno che ricevuta la "buona notizia", abbia chiuso nel cassetto più interno del proprio cuore l'appello alla giustizia? Oggi ci accompagnano le parole di un canto:
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore,
di trovare Te, di stare insieme a Te:
unico riferimento del mio andare,
unica ragione Tu, unico sostegno Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

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