martedì 11 dicembre 2018

Isaia 40,1-11 e Matteo 18,12-14
Come un pastore fa pascolare il gregge ...

Al centro dell'Avvento, la Parola mette a fuoco il Pastore che cerca le sue pecore, con particolare cura verso la smarrita. Una immagine parabolica efficace per descrivere come il Padre attraverso l'esplicitazione della sua volontà: egli è Pastore di tutte le pecore e non vuole che nessuno si perda, che nessuno sia disprezzato e scartato.
La parabola è costruita sulla ricerca: il Pastore non si dà pace, perché c'è una sola pecora che si è smarrita. La pienezza del gregge e del suo ruolo di Pastore dipende proprio da questa ultima piccola pecora ...
Ma se la Parola interpreta la volontà di Dio nella realtà per edificare il suo regno, non è questa stessa parola un itinerario di conversione rispetto alla pastorale autoconservativa, e alla mancata attenzione ai "piccoli" che normalmente in ogni comunità oggi rappresentiamo come i lontani:
- coloro che sono stati scartati o che si sono messi al limite;
- coloro che non essendo consonanti (alle regole e convenzioni) vengono disprezzati;
- coloro che non potendoli eliminare fisicamente (è peccato) li eclissiamo dal nostro sguardo.
Ci sono pecore smarrite perché il gregge le rifiuta, altre perché sono troppo diverse, altre ancora perché il gregge non vuole vederle. Ed ecco che la comunità, che sarebbe lo spazio privilegiato della comunione, della carità e della appartenenza al regno di Dio, rischia ogni giorno di scartare i piccoli perché piccoli; di disprezzare i piccoli perché non disposti ad essere misurati con i soliti metri di misura; a eliminare i piccoli lasciando che si disperdino sui "monti".
"Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri".

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