lunedì 17 dicembre 2018

Genesi 49,2-10 e Matteo 1,1-17
Ripartiamo dall'inizio ...

Iniziando la lettura del primo capitolo di Matteo, si resta subito delusi e interdetti, rispetto al senso di questa ripetuta schierera di generazioni. Quale è l'intento dell'evangelista? Non certo quello di avvilire e scoraggiare il lettore al suo accostarsi al vangelo. Matteo è un Ebreo e mette subito in evidenza la sua preoccupazione, quella di fare sentire Gesù, il figlio di Dio, parte della nostra storia passata, origine del nostro presente e compimento di ogni promessa e attesa futura.
É una comprensione della storia e del susseguirsi degli avvenimenti molto diversa dalla nostra. Per Matteo la storia, il tempo, sono genetati nel "grembo" (cuore) di Dio, e tutto nasce e ha origine in tale amore fecondo che è la creazione. Non ha caso la struttura di Matteo richiama la "genealogia" del primo libro della Bibbia, quello della Genesi. La storia e gli avvenimenti che si susseguono, hanno quindi una sacralità, anzi esprimono e soprigionano sacralità ... Essi sono da Dio e di Dio. Dio stesso si rivela e manifesta nella pienezza del "tempo" ... Tutto questo serve a noi per ricollocarci rispetto al mistero del "Kayros" ...
La storia umana non è una cronaca di vicende o il susseguirsi di avvenimenti e fatti più o meno importanti. La nostra storia personale appartiene allo stesso flusso di "generazioni" che conducono anche il misterioso farsi carne del "verbo".
Ogni tanto occorre riprendere in mano i nostri giorni, la nostra vita e ritornare all'inizio del mistero per riscoprire la straordinaria benedizione di Dio su ciascuno di noi. Come padre/patriarca amorevole Giacobbe benedice i suoi figli svelando a loro la storia della salvezza attraverso la loro stessa vita; così Dio stesso benedice ciascuno di noi nel nostro esistere nel tempo, affidando a ciascuno il merito e il compito di condurre "il tutto", anche solo in un frammento (la nostra storia, e vita) verso il compimento che è sempre lui, Gesù Cristo.
Rileggiamo queste pagine come una litania di amore, come una staffetta il cui testimone è la benedizione amorevole del padre che di generazione in generazione si realizza. La cosa straordinaria è proprio che in tutto questo Gesù è completamente partecipe e inserito nel "cammino del tempo" ...
Questa comprensione della storia, ammettiamolo, è più bella della nostra!

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