domenica 9 dicembre 2018

Baruc 5,1-9 / Salmo 125 / Filippesi 1,4-11 / Luca 3,1-6
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

Non molto tempo fa, ad una comunità ebraica molto osservante fu annunciato che nella notte solenne di quel sabato il Messia sarebbe arrivato. Avrebbe cominciato la sua missione proprio dalla loro comunità. Il giorno di sabato, si radunarono tutti. Le donne avevano preparato la cena, osservando ancora più scrupolosamente le prescrizioni della tradizione e della Legge, gli uomini avevano provato a lungo la musica, i canti e le danze. Sapevano che in quella notte, finalmente, il Messia sarebbe arrivato. La festa incominciò… Mezzanotte: di lì a poco l'avrebbero visto! L'una del mattino: il suo arrivo era imminente. Le due: i cuori battevano più forte. Le tre: la stanchezza cominciava a farsi sentire. Le quattro: alcuni cominciarono a perdersi d'animo. Le cinque: sonnecchiavano e sbadigliavano tutti… Non arrivava ancora… A mezzogiorno, il Messia bussò finalmente alla porta! Entrando disse educatamente: "Scusatemi, ma ho incontrato un bambino che piangeva e mi sono fermato a consolarlo".
Finché ci saranno bambini che piangono, il Messia non arriverà. Questo nostro mondo è pieno di gente che piange. Così anche quest'anno il Messia sarà in ritardo o forse non riuscirà proprio ad arrivare. E anche questo sarà un Natale come tutti gli altri.

SE VOGLIAMO CHE IL MESSIA ARRIVI DAVVERO...
Se vogliamo che Gesù arrivi davvero, occorre che ci convinciamo della necessità di consolare le lacrime dei bambini, cioè di abbassarsi i monti dell'odio, colmare i burroni della sofferenza e raddrizzare le strade storte dei nostri pregiudizi.
Altrimenti anche quest'anno sarà come tanti altri Natali anonimi ...
Occorre sapere dare un nome ai nostri monti, occorre riconoscere i nostri burroni, occorre recuperare l'orientamento della strada buona.
Dio non ci salva senza di noi, per cui il vedere la salvezza è partecipare all'opera di Dio.
Dio abbassa il monte dell'orgoglio e della presunzione, della durezza e del pregiudizio perché egli si presenta come il Dio della Misericordia. Dio colma i burroni della nostra gelosia e invidia, dell'indifferenza e dell'egoismo perché egli si presenta come colui che si offre gratuitamente e chiede di essere accolto. Dio raddrizza la nostra strada e ne fa la via Santa perché egli non conosce scorciatoie se non puntare diretto al nostro cuore. Nel nostro cuore non può trovare casa la menzogna, la durezza, la discordia. Il nostro cuore è un cuore umano, ma da figli di Dio; proprio per questo contiene l'indicazione della strada che ci riporta a ciò che è essenziale e vero. Queste indicazioni risuonano in noi ogni volta che ci apriamo alla Parola del Signore Gesù.
Giovanni Battista, ci dice che se lasciamo che la parola di Dio venga si di noi, se ascoltiamo, se ci affidiamo, se speriamo ... Allora anche noi inizieremo a percorrere una strada, che dal nostro deserto porta a Dio. Se ci metteremo in cammino per spianare i monti, per riempire i burroni, per raddrizzare le strade, incontreremo Gesù che abbassa i moti, riempie i burroni raddrizza le strade ... Consola i "bambini" ... i piccoli, i poveri, gli esclusi, i fragili ... Chi ha bisogno della misericordia di Dio.
È la volontà di Dio, la parola del Vangelo di oggi ... Essa dice tutta la "volontà di Dio": come duemila anni fa; è attuale oggi, seconda domenica di Avvento. La salvezza di Dio non si arresta e non trova ostacoli insormontabili. Nonostante i monti della nostra storia, nonostante i burroni della durezza del cuore, e neppure si arrende all'inadeguatezza dei sentieri curvi della nostra vita.
Il giovane Giovanni Battista, poco più che trentenne, si è lasciato incantare, nel deserto, dall'eco della Parola e si è messo in cammino, ha incontrato Gesù e la sua gioia fu quella dell'amico dello sposo, fu una gioia grande! Fu il più bel Natale della sua vita!

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