sabato 22 dicembre 2018

1 Samuele 1,24-28 e Luca 1,46-55
Il grazie esistenziale!

Oggi ricevo un bel regalo - "grazie!"-, ma ecco che tutto si esaurisce nel possedere l'oggetto donatoci; il grazie oggi, è una formalità, è una espressione di buona maniera.
Nella storia di Israele, nella rivelazione del Regno dei Cieli, in tutto ciò che riguarda la Salvezza, il "grazie" non è conveniente alla forma, ma esprime una nuova condizione di esistenza.
Nella prima lettura di oggi, la gratitudine risuona ancora come la grazia ricevuta, che diventa a sua volta occasione di dono: ciò che ho ricevuto senza alcun merito e per puro dono di amore (il figlio, Samuele), ora, è quel figlio "richiesto" per il Signore. Anna, la mamma di Samuele ha vissuto la grazia ricevuta (il figlio) come una continuo ringraziamento, come restituzione aggiornata del dono. La gratitudine diviene così partecipazione/restituzione della mia stessa vita rigenerata/rimotivata nel dono ricevuto. 
Anche per Maria, accogliere il mistero di Dio, diviene occasione di gratitudine. Maria a differenza di Anna, non ha chiesto nella preghiera nessun figlio; forse ha solo chiesto di essere felice, di poter essere una buona moglie per Giuseppe; forse ha affidato a Dio l'uomo (ragazzo) di cui era innamorata; al più si sarà affidata a Dio per compiere sempre la sua volontà! Per lei la grazia/dono, è la vicinanza unica e irripetibile di Dio, attraverso quella Parola Angelica (verbum Domini) che si fa carne. Ed ecco che la sua vita si trasforma in un dono; non è semplice accoglienza di un dono misterioso, è la sua stessa vita che diviene dono, cioè offerta in gratuita per dare forma alla salvezza dell'uomo.
Ecco che Maria si dona per amore al Signore, e con il figlio suo, diviene essa stessa un meraviglioso grazie che si eleva dal nostro mondo alla fonte dell'amore eterno: "L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ..."
Oggi, anche io, provo a vivere questo giorno, in tutto ciò che pierò, con gratitudine!

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