martedì 5 maggio 2020

Atti 11,19-26 e Giovanni 10,22-30
Per la prima volta furono chiamati Cristiani

"Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani". Questa frase degli Atti degli apostoli (prima lettura di questa mattina) è il punto di partenza per comprendere il Vangelo.
Cristiani, cioè di Cristo. Per chi non conosce il significato del sostantivo "Cristo", nulla di strano nel qualificare i discepoli di Gesù con questo nome; ma per chi conosce il significato, questo nome significa agli occhi del mondo, l'identità, l'appartenenza e la grazia dello Spirito Santo. Lo Spirito che unse il Signore, facendolo Cristo, ora nella fede del battesimo unge tutti i discepoli facendoli "Cristi".
Ecco adesso leggiamo il Vangelo! "Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente".
La risposta che Gesù da ai capi, agli scribi e ai sacerdoti è un chiarissimo riferimento alla sua unzione: "Io e il Padre siamo una cosa sola".
L'unzione non è un segno, essa rappresenta la condizione esistenziale del figlio di Dio fatto uomo; essa è relazione di amore che genera la vita. La nostra unzione che ci fa "Cristi", è relazione con Gesù e genera in noi la vita, che nasce dalla fede. La fede allora non è proprio, né cuore e né ragionevolezza, ma è vivere di Cristo. Esprimere nella vita quella unzione che ci fa suoi, con un rapporto che Gesù descrive come quello delle pecore e del pastore: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano".

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