lunedì 11 maggio 2020

Atti 14,5-18 e Giovanni 14,21-26
San Fabio Martire
"... anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui".

La liturgia del giorno prosegue nel proporci i discorsi di Gesù nell'ultima cena, così come Giovanni li ricorda e riporta. Discorsi densi, a volte anche un po' criptici. Certamente espressione del momento di profondo turbamento, e di espressione di una grande prova di fede che Gesù sta vivendo. Non possiamo non leggere questi vangeli tenendo presente il lato umano del figlio di Dio, la sua paura e angoscia nel pensarsi prossimo alla sua passione e morte; nel riconoscere i segni del tradimento e dell'abbandono da parte tutti i suoi amici. Ecco che queste parole assumono un senso tutt'altro che banale o puramente spirituale.
Gesù fa' appello al legame di amicizia con i suoi; alla intimità di conoscenza di Lui che essi hanno sperimentato nel seguirlo; all'amore con loro che ha condiviso in ogni momento di quegli anni di vita insieme. Giovanni, l'evangelista, ci riporta ogni parola con una precisione che rischia di diventare anche "pesante", al punto che ci sembra di sentirne anche il peso. Ma è questa cura del particolare, che ci mette nella possibilità di riconoscere come Gesù si manifesta. Fare memora delle sue parole permette a Gesù di dimorare in noi e di manifestarsi a noi. Amare Gesù, amarlo ora che non lo possiamo avere con noi; amarlo nel dubbio della sua vicinanza; amarlo nel l'isolamento di questi giorni e nella privazione dei segni sacramentali ... Amarlo nel desiderio, e per potergli corrisponde e "fare ciò che lui ci dirà", questa esperienza che è amore a Lui genera nella fede ciò che Gesù anticipa ai discepoli: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui."
Impariamo a non scoraggiarci nelle situazioni, a non avvilirci della fatica della prova; ma a vivere il presente con gli stessi sentimenti e atteggiamento di Gesù, il quale ha sperimentato e provato l'abbandono fiducioso nelle mani del Padre. È la certezza dell'amore del Padre che rendono queste Parole cariche di profezia e di speranza certa.

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