venerdì 1 maggio 2020

Atti 9,1-20 e Giovanni 6,52-59
La Chiesa nasce dal Pane.

Cafarnao rappresenta il luogo "cuore" della vita di Gesù di Nazareth. È qui che egli stabilisce la sua dimora; dove incontra e si lega in amicizia con Andrea, Giacomo e Giovanni; dove abiterà nella casa di Simone il pescatore ... e nella Sinagoga si recava a pregare e a insegnare. Cafarnao ha un ruolo fondamentale in quella che chiamiamo la vita pubblica di Gesù; ed è a Cafarnao che nasce una delle prime comunità del Risorto, in quella stessa casa di Pietro, dove oggi possiamo riconoscere i segni della trasformazione della vita quotidiana della casa, nella vita quotidiana della Chiesa.
Come è possibile questo? Giovanni ci parla di questa trasformazione non come un passaggio dal profano al sacro, o per un adeguamento o rinnovamento di una struttura liturgica, ma come esperienza radicale di relazione che i discepoli fecero e continuarono a fare di Gesù. Nel capitolo sesto Giovanni ci racconta i cardini di questa relazione:
1) la vita da discepoli a senso in relazione alla vita del figlio di Dio, al Suo corpo e al Suo sangue;
2) la vita dei discepoli è comunione con il mistero eterno della gita del Signore;
3) il Signore prende dimora nella continuità dello spezzare il pane e del nutrirsene;
4) il vincolo di amicizia non è occasione ma diviene condizione di esistenza: "così anche colui che mangia di me vivrà per me";
5) il pane del cielo è Gesù stesso che si consegna ai suoi amici per sempre.
Il passare dalla casa alla Chiesa, non significa ritualizzare, o sacralizzare un luogo, ma riconoscerci in una relazione profondissima con Gesù a partire da quello stesso Pane spezzato e moltiplicato, lì poco lontano da Cafarnao, e per come questo pane divina spazio di relazione, di amicizia. È questa amicizia incide e determina, oggi, le nostre relazioni. Perché la Chiesa è relazioni, in Cristo risorto!

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