giovedì 14 maggio 2020

Atti 1,15-26 e Giovanni 15,9-17
Festa di San Mattia Apostolo
Io ho scelto voi ...

Quale mistero si nasconde in questa parola di Gesù: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga ..."
Per noi lo scegliere corrisponde inevitabilmente a una esclusione di tante possibilità a favore di una unica che non viene scartata. Quando io scelgo, certamente vado a soddisfare i miei bisogno e interessi, defissero anche i più nobili possibili. Ecco che dietro il nostro scegliere ci nasconde sempre il dramma della esclusione; per Gesù invece, cosa ci sta dietro quel: "ma io ho scelto voi..." Non credo sia una questione selettiva e attitudinale, che in questo caso definisce la condizione del "quando" apostolico, quanto piuttosto uno scegliere, che effettivamente è conseguenza della predilezione.
Per Gesù la predilezione non è una opzione selettiva, ma esprime una tensione relazionale che si fonda nell'amore. Cioè rappresenta lo spazio nel quale facciamo l'esperienza dell'amore come relazionale, una esperienza che si esprime nell'appartenenza, nell'amicizia e nella reciprocità della gioia di sentirsi l'uno per l'altro. Possiamo dire che Gesù ama ciascuno con predilezione, per dare compimento, cioè pienezza alla vocazione che ciascuno esprime ed è chiamato a realizzare nella vita.
Il senso di questa scelta rispetto a ciascuno, supera il limite del nostro personalismo, e dei ruoli istituzionali ma è uno scegliere che corrisponde alla realtà esistenziale: io ho scelto voi, perché io esisto per voi, per amarvi come amici, o meglio come amati. È bellissimo questo modo di Gesù, in cui la scelta non corrisponde a un criterio di giudizio ma accompagna l'atto creativo di Dio che ci chiama ad esistere in lui e per lui, nell'amore.

Nessun commento:

Posta un commento