mercoledì 10 giugno 2020

1 Re 18,20-39 e Matteo 5,17-19
L'offerta del nostro sacrificio

La prima lettura di oggi, mi ha stranamente sollecitato: l'immagine dell'olocausto e del sacrificio mi porta a rileggere nella mia vita quale spazio occupa la presenza di Dio. Quel popolo che è muto che non risponde nulla, di fronte alla provocazione di Elia è sconvolgente, segno di di una aridità fatta di segni, superstizioni, riti e quant'altro di religioso, ma che in assoluto resta muto di fronte alla possibilità di corrispondere al Dio vero. A partire da questo, mi provoca la descrizione che Elia fa del dio Baal: "È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si sveglierà». Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue".
Situazioni, immagini, che richiamano atteggiamenti e stili di vita e modi di pensare che non sono lontani dal mondo di oggi. Anche le nel nostro tempo ci sono divinità a cui ci inchiniamo ma che nulla ci mostrano del Dio vero. La testimonianza di Elia prosegue nell'introdurci nell'offerta di noi stessi come esperienza di relazione intima e pieno affidamento.

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