lunedì 22 giugno 2020

2 Re 17,5-18 e Matteo 7,1-5
La storia, pagliuzze e travi ...

I fatti narrati nella prima lettura, rappresentano la sintesi di un periodo storico che va sotto il nome di guerra Siro-Eframita; rappresentano un po' come la cronaca degli avvenimenti che caratterizzano e condizionano la vita di Isaele e di Giuda in quel tempo. Questa premessa per darci la "cifra" dell'agire di Dio nella quotidianità della vita. Questo concetto non è una nostra conquista, ma appartiene al modo della rivelazione di Dio, al senso della storia come spazio di salvezza e in ultimo, come compimento, alla partecipazione della libertà e scelte umane nel dare forma agli eventi. Espressioni come: "Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: Convertitevi dalle vostre vie malvagie ...", non rappresentano un giudizio di condanna ma prima di tutto una invocazione alla conversione. Anche in quegli avvenimenti possiamo ritrovare e riconoscere il nascondersi di Dio, che non è mai un sottrarsi: "allontanò dal suo volto e non rimase che la sola tribù di Giuda". Tutto questo per dire cosa? Semplicemente per suggerire uno sguardo sulla storia capace di mistero, capace di accogliere l'opera di Dio e non ridurre il nostro vedere al semplice giudizio moraleggiante. Le Travi e pagliuzze del Vangelo, non sono semplici misure di grandezza morale, ma introducono al vedere il fratello nella sua pienezza; danno al nostro vedere un fine è una occasione di grazia ... Perché anche la storia umana è una occasione di grazia e spazio di mistero.

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