martedì 23 giugno 2020

2 Re 19,9-36 e Matteo 7,6.12-14
La porta della vita 

Giuda è un piccolissimo regno, dopo la distruzione di Samaria, Giuda si trova tra l'incudine è il martello, tra la potenza e l'espansione dell'Assiria ad oriente e l'impero egiziano a occidente. È in questo "conflitto egemonico" che si consolida la consapevolezza di essere un resto, una piccola nazione, ma soprattutto la consapevolezza di essere il popolo di Dio; un popolo che appartiene all'unico Dio vivo è vero. I momenti di crisi lungo il dispiegarsi della storia e delle vicende non sono mai fini a se stessi o inciampi casuali. Essi rappresentano sempre delle occasioni pre maturare consapevolezza e dare senso e significato. Una crisi non può essere solo un evento distruttivo; se lo fosse, la storia come evento di salvezza contraddirebbe il proprio fine e compimento. Leggiamo quindi in questo senso le parole del Vangelo:"non date le cose sante ai cani e le perle ai porci", parole che ci conducono a rileggere i segni preziosi come realtà da non disprezzare, anche se piccoli e uniti alla criticità. L'opera di Dio, si caratterizza per la sua mitezza e determinazione insieme, come anche per il nascondimento e la perseveranza. Parole del Vangelo che mettono in evidenza una reciprocità esistenziale, non tanto di convenienza. Quando la nostra esistenza si alimenta della tenerezza e dell'amore che riceve dal prossimo, tanto più è gratuita, tanto più diviene condizione di dono. È la nostra fragilità che segnando il nostro limite ci introduce nel mistero della grazia di Dio, che inizia proprio lì dove io cado, dove io vengo meno. Le crisi personali, come pure le crisi della storia umana, rappresentano l'occasione per accedere alla "porta della vita", cioè al mistero di Cristo salvatore, Signore della storia e nostra via, verità e vita. Una porta stretta, una via angusta, per dirci come la fragilità e la "crisi" appartengono al mistero della vita di Gesù, nel suo farsi uomo e assumendo le nostre fragilità. Ma pur nella sua apparente contraddizione, è questo il mistero di misericordia che ci salva, la via che conduce alla vita, e che da senso e compimento alla storia.



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