mercoledì 7 aprile 2021

Occhi impediti a riconoscerti!

Atti 3,1-10 e Luca 24,13-35


Questa espressione di Luca descrive la "strana resistenza" rispetto alla risurrezione: gli occhi vedono ma non lo riconoscono. L'evangelista Luca ci informa di ciò che accade lungo il cammino a questi due discepoli che "conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto."
Gli avvenimenti di Gerusalemme, la fine di Gesù, avevano profondamente sconvolto ogni loro progetto è aspettativa. Erano anche loro saliti con Gesù a Gerusalemme, sperando nella attesa messianica e nella realizzazione delle profezie. Tutto è stato infranto e la delusione è lo scoraggiamento annebbia ogni pensiero. E anche se le donne hanno già portato l'annuncio della risurrezione, questi discepoli non ne sono per nulla convinti. Il loro volto è triste, e la tristezza chiude il loro sguardo alla possibilità di vedere la gloria del risorto. Il mancato riconoscimento è spesso conseguenza del rimanere chiusi nei nostri ragionamenti, centrati su noi stessi pieni di nostalgia per i nostri progetti ormai infranti.  Non è poi così facile entrare nel riconoscimento di Gesù. Le scritture, le profezie, quando restano oggetto dei nostri ragionamenti, non ci mostrano proprio nulla. Noi speravamo che per tutte le letture della Parola fatte nelle nostre Chiese, per tutte le preghiere recitate con devozione e per tutte le catechesi e spiegazioni ricevute ... Noi speravamo di poterlo riconoscere, ma invece no, nessun riconoscimento, nessuna possibilità per i nostri occhi di vederlo. Vederlo non dipende da noi, non dai nostri sforzi non dai nostri ragionamenti. Solo quando Gesù prende l'iniziativa e ci parla nelle scritture, quando le profezie sono anche per noi fonte di speranza, non rivolta al passato ma al compimento del domani ..., ecco allora che lo spezzare il pane non sarà più un segno sacro, un gesto della liturgia, ma sarà il suo spezzare il pane che rivela la sua presenza ora tra noi. Solo in questo modo la tenebra del nascondimento del Signore si dirada e lascia progressivamente riconoscere il suo volto amato e tanto desiderato.

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