giovedì 8 aprile 2021

Perché siete turbati ...

Atti 3,12-26 e Luca 24,35-48


L’evangelista Luca non nasconde la condizione di totale disorientamento nel quale si trovano i discepoli, anche dopo i diversi racconti di chi lo ha visto risorto: le donne, Pietro e Giovanni e ora Cleopa e l’altro discepolo di Emmaus.
Il momento dell’incontro col risorto è per tutti turbamento, forse frutto di tutto quanto è accaduto, della paura di essere indicati come "dei suoi"; della codardia dimostrata fuggendo al momento della cattura nell'orto; del rinnegamento nella notte del processo; a tanto amore del maestro ha corrisposto solo l'auto conservazione e l'amore di se stessi. Di fronte alla domanda di Gesù, la reazione è un senso di umana vergogna.
"Pace a voi" dice Gesù risorto. Un saluto tutto speciale per ribadire che il maestro non viene per fare i conti con chi umanamente ha deluso, ma viene a rinnovare la fiducia e l'amore verso coloro che per Gesù sono i suoi amici. Gesù, riprende un filo spezzato, una vicenda segnata dalla nostra povertà umana; fa di un fallimento una vera occasione di rinascita. Stupisce quel suo voler continuare proprio con quei discepoli inaffidabili che l’avevano così deluso, ma d'altronde Il suo è un amore vero vissuto con delle persone concrete, umanamente limitate, cui si resta fedeli anche se non c’è stato contraccambio! Un amore che sembra aver condotto solo a un fallimento. Certo, ci vuole fede per accettare questa lettura che non segue la logica del nostro mondo.

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