giovedì 22 aprile 2021

Battesimo per gli eunuchi!

Atti 8,26-40 e Giovanni 6,44-51


All'inizio del brano di Giovanni di oggi troviamo: "Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno". Questa espressione di Gesù fa eco alle parole dette dopo l'incontro con i greci: "quando sarò innalzato attirerò tutti a me". Esiste una non esclusione a priori rispetto all'annuncio del Vangelo, alla propria conversione alla adesione a Cristo e quindi anche alla Chiesa. Il brano di Atti di oggi ci raffigura proprio una situazione - il Battesimo dell'eunuco - che oggi sarebbe proprio una situazione di immediato confronto e dibattito nella Chiesa e nel confronto tra Chiesa e mondo.
Un eunuco, chi era? Oltre alle informazioni date dal testo, questo Eunuco è un africano, è un uomo privato della sua virilità, per molti considerato un non uomo; "è un funzionario della corte di Etiopia, ministro delle finanze; inoltre possiede un carro e legge un manoscritto; è quindi potente, ricco e colto. D’altra parte, quest’uomo potente è un eunuco: è, socialmente e religiosamente, un emarginato. La società antica non nasconde né il disprezzo, né gli scherni verso gli eunuchi. Israele considera questi ‘alberi secchi’ (Isaia 56, 3) impuri e non li ammette nelle assemblee; nel recinto del tempio non possono oltrepassare il cortile dei pagani […]. In modo inaspettato, il suo incontro con Filippo e il suo battesimo permetteranno all’eunuco di essere inserito nel popolo di Dio, realizzando così la profezia di Isaia” [AAVV, Commentario del Nuovo Testamento, EDB 2014, p. 595]. "L'evangelizzazione, che non è il nostro catechismo, avviene con l'adesione a ciò che lo Spirito indica, a ciò che sta accadendo, con attenzione alle persone, cominciando da ciò che escluderemo come assurdo, improbabile o impossibile. Lì Dio è presente". (Silvano Fausti).

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