lunedì 12 aprile 2021

La vita nuova sgorga nella vita.

Atti 4,32-37 e Giovanni 3,7-15


Ma la "vita nuova" di cui parlarono insieme Gesù e Nicodemo, in quella notte, in cosa consiste. Si certamente è la vita che scaturisce dal Battesimo ... È la vita di Dio Padre in noi ... È la vita animata dall'amore che è lo Spirito ... Ma tutto questo che forma assume  concretamente per la nostra vita di oggi?
Nelle parole quasi confidenziali di Gesù a Nicodemo, dove il Signore gli si rivolge amichevolmente con il tu, si intuisce come le parole del Signore non vogliono rimanere "per aria", ma vogliono fare capire a Nocodemo come la per sua stessa vita è possibile essere nuova da subito. Ecco allora che la lettura degli Atti ci mette di fronte alla concretezza della comunità delle origini, che non ha avuto timore a proporre un modo nuovo di vita quotidiana. Un modo proprio dei discepoli di Gesù, un modo secondo le Sue parole. Oggi la riscoperta della fratellanza potrebbe essere il modo nuovo di proporre una vita secondo la volontà del Padre.
La fratellanza evangelica è la volontà del Padre del Cielo, "che si compie in terra". La fraternità evangelica non è una categoria astrattamente antropologica, biologica, culturale, storica e religiosa, ma è una vita di «compassione» e di «amicizia»; è riconoscere la comune condizione di vulnerabilità, fragilità, sofferenza, errore, ma anche speranza, dignità e capacità di amore che ci unisce tutti. Da questo nasce il riconoscere la  situazione di bisogno, di limite, come appello di responsabilità e condivisione. È andare in cerca di quello che ci accomuna anche nella distanza o diversità. Questa è una vita nuova!

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