lunedì 26 aprile 2021

Conversione e scandalo.

Atti 11,1-18 e Giovanni 10,1-10


Quella di oggi è una pagina molto densa degli Atti degli Apostoli, rappresenta una chiara descrizione di come la comunità delle origini (che è già Chiesa) si confronta con il mondo. La prima condizione che sperimenta la Chiesa è la necessità della conversione quotidiana, necessaria per non cadere nella rigidità farisaica di coloro che sono super credenti, perfetti, che ostentano a tutti il modo migliore di essere discepoli, un modo che diviene una nicchia e una esclusione degli altri. Un modo fatto di norme e precetti che spesso sono nostre invenzioni; essi iniziarono a travisare il segno della circoncisione, e da allora ... molto altro ...
La Chiesa delle origini, Pietro, sono l'origine dello scandalo ... scandalizzano i perfetti, proprio perché in loro non c'è la quotidiana conversione.
È questa quotidiana conversione che permette alla comunità dei discepoli di Gesù, in ogni tempo, di essere fedele a sé stessa e di vivere le gioie e i dolori, le difficoltà interne e le persecuzioni, la fatica verso l'ignoto e verso ciò che è diverso; come condizione di crescita.
Nel modo in cui Pietro dava scandalo in principio, e il modo in cui il suo successore da scandalo oggi, troviamo la certezza che la Chiesa non si è adeguata alle logiche del mondo e neppure a quelle dei super credenti.
Se da scandalo andare verso i pagani, per poi riconoscere che "anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita",allora ben venga il nostro andare oggi, incontro a ogni uomo è ogni donna, senza pregiudizio e senza pretese ... ma solo col desiderio di fare come ha fatto Gesù: che ha scandalizzato tutti con la sua croce, ma che con quella croce a pure salvato tutti. 

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